Pista ciclabile dell’Adda: ciclotour sulle tracce di Leonardo

Avventura su due ruote risalendo il corso dell'Adda fino a Lecco, alla scoperta delle testimonianze qui lasciate da Leonardo da Vinci

Immaginate di pedalare lungo un percorso che costeggia la sponda del fiume, dove la natura si svela in un susseguirsi di quadri mozzafiato: scorci incantati, rapide spumeggianti e oasi di verde rigoglioso. Benvenuti sulla pista ciclabile del fiume Adda, un viaggio emozionante dove uomo e natura convivono in perfetta armonia, un’avventura su due ruote adatta a tutti i cuori curiosi.

Pista ciclabile fiume Adda

Lungo il percorso, canali e centrali idroelettriche sfidano la forza dell’acqua dando ampia dimostrazione dell’ingegno umano. Tuttavia, ciò che risalta maggiormente è l’ingegno di un uomo in particolare: mi riferisco al grande Leonardo Da Vinci. Il fiume Adda nasconde infatti molte testimonianze del grande artista e inventore, che soggiornò a Vaprio d’Adda e progettò opere di canalizzazione, chiuse idrauliche e un particolare tipo di imbarcadero. Non a caso, alcuni scorci del fiume furono immortalati da Leonardo pittore nei quadri, e sono riconoscibili ancora oggi.

L’itinerario che vi propongo, dal carattere sia naturalistico che storico, ha inizio a Porto d’Adda per terminare a Lecco: pedalando sulla ciclabile del fiume Adda, attraverseremo graziosi centri abitati, imponenti dighe e bellissimi scorci fluviali, divertendoci a scoprire le tracce che Leonardo ha lasciato in questo territorio. Il percorso, dal fondo regolare e pressoché privo di dislivelli, è facilmente percorribile e rappresenta la meta ideale per una gita cicloturistica in famiglia o con gli amici.

Badia di San Gemolo a Ganna

Cosa da non perdere lungo il percorso

Forra dell’Adda e “scorci leonardeschi”

Una conca fluviale caratterizzata da roccesperoni e dirupi su cui l’acqua si infrange. Questo tratto, uno dei più caratteristici dell’Adda, è denominato “tratto degli scorci leonardeschi” perchè Leonardo vi trasse l’ispirazione per lo sfondo del dipinto “La Vergine delle rocce”.

Traghetto di Leonardo a Imbersago

Un particolare tipo di traghetto che per funzionare sfrutta unicamente la corrente del fiume ed è azionato da una semplice fune. Per secoli è stato il mezzo di trasporto chiave tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. L’esemplare di Imbersago è stato ricostruito sulla base dell’originale progettato da Leonardo.

Brivio

Un caratteristico paese sulla sponda del fiume, caratterizzato dal suggestivo lungofiume e dal castello, un tempo sede della casata nobiliare dei Brivio.

Lecco

Capoluogo di provincia, città molto viva e che offre bellissimi scorci sul lago, oltre che svariati locali dove fermarsi e ristorarsi.

Informazioni e difficoltà del percorso

La ciclovia dell’Adda si sviluppa interamente all’interno del Parco Adda Nord, un’area naturale protetta. La tratta è percorribile senza interruzioni da Cassano d’Adda fino a Lecco, passando per diversi paesi tra cui Vaprio, Trezzo, Paderno, Brivio e Olginate. Come anticipato, il tratto che andremo a percorrere è quello tra Paderno e Lecco, ovvero il più interessante sia a livello storico che paesaggistico.

Pista ciclabile fiume Adda

Il punto di partenza che suggerisco si trova presso Porto d’Adda: da qui fino a Lecco, nostra meta finale, il percorso si sviluppa in piano e non presenta grandi difficoltà, ad eccezione della discreta lunghezza (54 km andata e ritorno). Gli unici strappi sono quelli in corrispondenza dei punti di accesso alla ciclabile, disseminati lungo il percorso, in cui si dovrà affrontare una forte pendenza a causa del dislivello tra il letto del fiume e la pianura circostante.

I punti di partenza e di arrivo dell’itinerario sono facilmente raggiungibili in auto, ma anche con il trasporto ferroviario: a Paderno d’Adda è presente una stazione ben collegata con Milano e Bergamo, mentre da Lecco partono regolarmente treni per Milano Centrale.

Per chi volesse noleggiare una Mountain bike o una e-bike sul posto, sono disponibili dei noleggi a Imbersago e a Paderno, solitamente aperti durante il periodo estivo.

Un po’ di storia: il legame tra Leonardo e l’Adda

Lago di Ghirla visto dal Poncione di Ganna

Autoritratto di Leonardo, circa 1510 – 1515. Credits: Wikipedia Commons

Leonardo da Vinci ebbe un forte legame con il territorio dell’Adda: negli anni dal 1508 al 1513, periodo in cui era al servizio del re di Francia, egli venne chiamato a prestare i suoi servigi a Milano, allora sotto la dominazione francese. Leonardo soggiornò a Vaprio d’Adda, dove condusse studi per migliorare la navigabilità del fiume e potenziare i collegamenti con Milano tramite le vie d’acqua.

Durante questo periodo il genio vinciano progettò e realizzò molte opere ingegneristiche: il naviglio di Paderno, tutt’ora esistente, fu da lui concepito per permettere alle imbarcazioni di superare in sicurezza un tratto non navigabile dell’Adda. L’opera fu poi realizzata nei decenni successivi. Leonardo progettò anche delle particolari chiuse idrauliche, ancora oggi osservabili tra Paderno e Cornate. Tra i suoi disegni risalenti a questo periodo vi è raffigurata anche una innovativa tipologia di traghetto fluviale, ideato per trasportare persone e merci da una sponda all’altra del fiume.

Il traghetto di Leonardo a Imbersago

Il traghetto di Leonardo, esemplare di fattura moderna, ormeggiato a Imbersago.

Disegno di Leonardo raffigurante il traghetto vinciano, 1513

Disegno di Leonardo datato 1513 che raffigura un traghetto, identico a quello di Imbersago, e la relativa fune per azionarlo. Credits: Codice Windsor – Public domain.

La bellezza dell’ambiente fluviale influenzò certamente il Leonardo pittore: molti critici e accademici sono ormai concordi nel sostenere che gli sfondi di alcuni suoi dipinti, che ritraggono scorci fluviali e scenari acquatici, corrispondono a punti e panorami reali che si trovano lungo il corso dell’Adda. Un esempio su tutti sono i cosiddetti Tre Corni: questo caratteristico scorcio fu quasi certamente richiamato nello sfondo della Vergine delle Rocce.

Particolare delle rapide del fiume Adda presso Paderno.

Porto d’Adda e Paderno: il canale e le chiuse di Leonardo

Il nostro itinerario lungo la ciclabile del fiume Adda ha inizio a Porto d’Adda, frazione di Cornate, raggiungibile comodamente in auto. Dopo aver parcheggiato in via XXV Aprile, preparato la mountain bike ed esserci posizionati in sella, percorriamo la discesa acciottolata che conduce nei pressi della centrale idroelettrica Bertini, storica centrale tra le più antiche d’Europa, ancora in funzione. Superiamo il ponticello davanti a noi, imbocchiamo la ciclabile e dirigiamoci a sinistra.

Il punto di accesso alla ciclabile presso Porto d’Adda

La centrale idroelettrica Bertini

Notiamo subito che in questo punto non stiamo ancora costeggiando il fiume, bensì il naviglio di Paderno. Si tratta di un canale artificiale parallelo al fiume, lungo 2,6 km, che si estende da Paderno a Cornate. Fu proprio Leonardo a concepire questo naviglio con lo scopo di permettere alle imbarcazioni di evitare il corso del fiume, in questo punto molto stretto e solcato da numerose rapide. Il progetto e la realizzazione effettiva del naviglio si concretizzarono tuttavia molti decenni dopo la morte del maestro.

Il naviglio di Paderno

Di progettazione leonardesca sono anche le chiuse idrauliche dislocate lungo il naviglio, che si susseguono rapidamente man mano che pedaliamo. Anticamente, regolando l’afflusso dell’acqua, permettevano alle imbarcazioni di superare i dislivelli e di navigare così lungo il canale, evitando le rapide del fiume.

Pista ciclabile fiume Adda: le chiuse di Leonardo

Una delle chiuse di Leonardo

Pista ciclabile dell’Adda: I Tre Corni e gli “scorci leonardeschi”

Superato il primo segmento del naviglio, dopo alcuni minuti di pedalata ci inoltriamo nel punto più stretto dell’Adda, una vera e propria conca fluviale scavata nella roccia. Qui l’azione erosiva dell’acqua ha formato nei secoli tre grandi speroni di roccia, che emergono solitari dalle rapide del fiume. Secondo molti studiosi questo punto, conosciuto come “I Tre Corni”, fu di ispirazione a Leonardo per lo sfondo della Vergine delle Rocce, uno dei suoi dipinti più conosciuti. Un cartello informativo posto in loco ci introduce a un punto panoramico da cui si possono osservare i tre speroni rocciosi.

I Tre Corni sul fiume Adda

I Tre Corni visti dal punto di osservazione segnalato sulla pista

Particolare della “Vergine delle Rocce” conservata al Louvre di Parigi (1483 – 1486). Sullo sfondo si riconoscono tre speroni di roccia, che secondo molti esperti, corrisponderebbero proprio ai Tre Corni sull’Adda.

Riprendiamo a pedalare oltrepassando il Ponte di San Michele, che si erge sopra le nostre teste, e la diga di Robbiate, lasciandoci alle spalle Paderno d’Adda: in questo tratto, privo di navigli o canali di scolo, la pista si avvicina alle sponde del fiume regalando bellissimi scorci naturalistici.

Vista sul Ponte San Michele di Paderno d’Adda

Il traghetto di Leonardo a Imbersago

La tappa successiva del nostro tour sulla pista ciclabile dell’Adda è Imbersago. Ormeggiato al suo lido spicca il cosiddetto “traghetto di Leonardo”. Si tratta di un particolare tipo di imbarcazione azionata unicamente dalla corrente del fiume, rendendo superfluo l’uso di un motore. Il traghetto è composto da due grandi scafi: quando si trovano in posizione obliqua, la corrente del fiume ne permette la traversata, sfruttando un cavo metallico teso tra le due sponde.

Il traghetto di Leonardo a Imbersago

Il traghetto leonardesco di Imbersago, di proprietà del comune, è un esemplare di fattura moderna, realizzato sulla base degli originali presenti in epoca passata. Dopo alcuni anni di inattività, grazie ai volontari della Pro Loco Imbersago, il mitico traghetto è rientrato in funzione nell’estate del 2024; attualmente effettua il servizio di trasporto passeggeri tra Imbersago e Villa d’Adda.

Il traghetto di Leonardo a Imbersago

Brivio, Olginate e Lecco

Pista ciclabile fiume Adda

Il lungofiume di Brivio

Superato Imbersago, il paesaggio che prima era impervio e roccioso appare ora più dolce e levigato, aprendosi a bellissime vedute con i monti orobici lecchesi e bergamaschi sullo sfondo. Percorsi altri 4 km attraversiamo il caratteristico paese di Brivio, passando accanto al suo suggestivo castello e al lungofiume, ricco di punti ristoro dove fermarsi. Da Brivio la pista procede lungo un’alzaia, costeggiando dei campi. Da qui la vista sulle montagne lecchesi diventa particolarmente evidente: svetta in particolare l’imponente sagoma del Resegone.

Ponte di Brivio

Il ponte stradale di Brivio con il Resegone sullo sfondo

Pista ciclabile fiume Adda

Il tratto tra Brivio e Olginate

La tappa successiva della ciclabile del fiume Adda è Olginate, che raggiungiamo dopo altri 8 km di pedalata tra sponde alberate e brevi spiazzi. In questo punto il letto dell’Adda si allarga formando il lago di Olginate. Superata l’imponente diga, si apre il lago di Garlate, ultimo bacino lacustre prima del lago di Lecco.

Diga di Olginate e ponte Vittorio Emanuele III

Ponte Vittorio Emanuele III e diga di Olginate

Monte Resegone

Il Resegone si mostra in tutta la sua bellezza

A questo punto, se vogliamo proseguire verso Lecco, ci attendono tratti di pista ciclabile tra parchi giochi comunali e spazi verdi, che si alternano a segmenti su strade asfaltate e trafficate. L’ambiente, a differenza di prima, è più cittadino e molto urbanizzato: consiglio dunque prudenza e attenzione alle auto.

Pista ciclabile fiume Adda

Dopo aver superato il parco Addio Monti di Pescate, ultimo di una serie di parchi comunali disposti lungo la sponda lacustre, entriamo infine a Lecco attraversando lo storico Ponte Azzone Visconti. Possiamo approfittarne per visitare il centro o per concederci una pausa ristoratrice in uno dei numerosi bar e locali.

Pista ciclabile fiume Adda

Uno scorcio del lago visto dal lungolago di Lecco

“Addio, monti”: sulla strada del ritorno

Dopo un giro in città, è tempo di tornare sui nostri passi: abbandoniamo quindi Lecco rivolgendo il nostro Addio ai monti, quasi a fare eco a Lucia Mondella ne “I promessi Sposi”. Le Grigne e il Resegone sono ora alle nostre spalle mentre pedaliamo lungo la ciclovia in direzione Cassano d’Adda, ripercorrendo a ritroso le tappe che ci hanno permesso di scoprire le testimonianze lasciate da Leonardo in questo bellissimo angolo della Lombardia.

Diga di Olginate e ponte Vittorio Emanuele III

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